
Il mio contributo è dedicato ai segnali stradali che troviamo nel percorso proposto dall’anno Santo. Un primo segnale è quello di smettere di correre. I giubilei sono dei forti dissuasori di velocità, obbligano a sostare.
Secondo segnale è di prepararsi a entrare. Anche a livello architettonico, le chiese, per non farci andare di corsa, mettono una soglia prima della porta.
Terzo segnale è entrare con rispetto. La Porta Santa si apre per noi, ma porta anche noi ad aprirci a ciò che incontreremo. Il quarto segnale è restare a contemplare, ma pensando che cosa possiamo portare noi in dono. Quinto segnale, fornito dalle opere d’arte che troviamo sulle Porte Sante o accanto alle Porte, è ricordare le grandi storie di cui siamo impastati.
Per riraccontarcele e raccontarle agli altri.
L’articolo I segnali sulla strada della speranza di Gian Carlo Olcuire è contenuto nel volume “Raccontare la speranza. Parole disarmate per costruire futuro” (Las, 2025), curato da Cosimo Alvati e Teresa Doni.